Spotify fa un ulteriore balzo in avanti nella gamma di contenuti e nell’esperienza offerta agli utenti, aggiornandosi costantemente e strizzando sempre l’occhio alla community di creator. Oltre alla musica che rappresenta il mercato principale, oltre ai podcast che stanno spopolando, ora il futuro della piattaforma si chiama “video podcasting”.
La nuova frontiera dei podcast
La notizia era nell’aria già da tempo, anticipata qualche settimana fa da Khurrum Malik, Head of Advertising Business Marketing dell’azienda musicale che ha sede a Stoccolma, in Svezia. Il video podcasting è una delle aree di business su cui Spotify punta nel prossimo futuro con l’obiettivo di espandere l’offerta musicale e non. E ora è ufficiale: il video podcasting è disponibile in una serie di Paesi, tra cui è inclusa anche l’Italia.
Dopo USA, Canada, UK, Australia e Nuova Zelanda, l’azienda ha comunicato che queste nuove funzionalità sono state implementate in altri Paesi che hanno una forte comunità di content creator, in particolare podcast creator (Germania, Francia, Italia, Spagna, Brasile e Messico). “I podcaster di contenuti nativi video avranno ora accesso al pubblico di Spotify in tutto il mondo – si legge in una nota ufficiale rilasciata da Spotify – mentre i podcaster di contenuti nativi audio potranno sperimentare con i video e mostrare ai loro ascoltatori contenuti con cui potranno intrattenersi ancora di più”.
I video podcast aumenteranno il ventaglio di offerta della piattaforma per tutti i fan dei podcast. Gli utenti potranno utilizzare la funzione di riproduzione in background per switchare dalla visione attiva (video in primo piano) all’ascolto passivo (con il video in background).
Per realizzare i video podcast Spotify metterà a disposizione una suite di strumenti creativi pensata per la creazione del nuovo prodotto che non solo si ascolterà, ma si vedrà anche. Tutto questo renderà più semplice la produzione di video podcast, favorendo l’uscita di nuovi titoli nei prossimi mesi.
Spotify investe anche sul gaming
Tra le novità di Spotify c’è anche il gaming. Ha appena completato l’acquisizione di Heardle, quiz musicale che ogni giorno sfida il pubblico a indovinare le canzoni dalle prime note. Praticamente la dinamica base di programmi televisivi di successo come “Sarabanda”, “Il Musichere” o “Name that Tune”. Il gioco vuole che ci siano sei suggerimenti, ognuno dei quali offre qualche secondo in più d’ascolto per facilitare la risposta.
Heardle, che non è disponibile sul mercato italiano, è più di un divertente passatempo. Grazie alla sua configurazione ha anche la “mission” di aiutare le persone a riscoprire vecchie canzoni dimenticate, scoprire nuovi artisti o dare un titolo a una melodia che canticchiamo ma che non sappiamo associare. In questo modo la riscoperta o la conoscenza di nuovi brani e artisti spingerà gli utenti ad ascoltarli per intero su Spotify.
Per ora Heardle manterrà il proprio look and feel, ma verrà adattato in base ai mercati internazionali. Soprattutto si sta già pensando a integrare il gioco musicale con altre esperienze interattive che permetteranno agli utenti di sfidare i propri amici e addirittura interagire con gli artisti.