Tra le tante storture nel panorama italiano, recentemente Paolo Gentiloni ha sottolineato che l’Italia deve mitigare la spesa corrente per non dover soffrire in futuro. Lo sappiamo da anni, ma facciamo finta di che il problema non esista. In quest’ambito una delle cose che scandalizza di più è la presenza di migliaia di ‘baby pensionati’ che, da decenni e decenni, sono fuori dal mercato del lavoro. Minacciando in modo considerevole le future generazioni.
I dati dell’istituto di previdenza nazionale di quest’anno, sfogliabili a questo LINK , non lasciano scampo all’immaginazione e descrivono una situazione, unica al mondo, che sta affossando l’Inps. Sono oltre mezzo milione le pensioni risalenti al 1981 e agli anni precedenti se si considerano quelle di vecchiaia, ai superstiti e d’invalidità previdenziali, che hanno beneficiato di una pensione anticipata. Scendono a 318.000 se non si considerano le invalidità.
Era il 1973 e il Governo Rumor inaugurava uno ‘scivolo’ magico e incredibile, neppure mai vagheggiato da un grande costruttore di parchi giochi come Walt Disney. Nella pubblica amministrazione le donne potevano congedarsi con soli 19 anni, 6 mesi e un giorno di contributi, le donne sposate e con figli anche con 14 anni, 6 mesi e 1 giorno. Nei ruggenti anni ‘80 infatti ancora si andava in pensione prima dei 50 anni e fino all’81 ottenere la pensione di invalidità non era eccessivamente difficile. Fu l’inizio di una spirale di scelte sbagliate secondo alcuni, o di consapevoli calcoli politici ed elettorali secondo altri, che portarono a una voragine nei conti.
Nello specifico per il settore privato le pensioni fino al 1980 sono 423.009 e 67.245 quelle decorrenti nel 1981;
mentre per il pubblico le pensioni decorrenti nel 1980 e negli anni precedenti sono 53.274 e 17.508 quelle risalenti al 1981. Una situazione in continuo peggiormanto, dato che la speranza di vita continua a crescere (nonostante il Covid) e la fuga dei giovani lavoratori all’estero (come ricordavamo QUI .
In soldoni, quanto ci costano i baby pensionati? Nel Rapporto di Itinerari previdenziali 2020 dell’Inps emerge che le pensioni nel pubblico impiego hanno un importo medio mensile di 1.525 euro e si registra un disavanzo enorme: a fine 2018 è stato di 7.839 milioni, 7.283 milioni nel 2019 (Rapporto 2021). Diritti acquisiti, si potrà dire. Ed è ingiusto accusare chi, seguendo la legge dell’epoca, fece un proprio interesse. Ma mai come ora la società sente la necessità di una riforma in merito.