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Qatar 2022, i brand che boicottano il Mondiale

Che il Mondiale in Qatar non sia nato sotto una buona stella lo si sapeva già da tempo. Tra le forti polemiche avanzate alla Coppa del Mondo che si sta svolgendo in questi giorni, si è andato affermando in questi mesi un fronte anti-Qatar formato da un gruppo di aziende che giocano il ruolo di anti-sponsor.

Molti brand infatti si sono affermati hanno deciso non solo di boicottare i Mondiali ma di prendere una ferma posizione contro la competizione calcistica attraverso campagne di marketing e comunicazione costruite ad hoc per scuotere l’opinione pubblica.

Brewdog

La campagna adv del birrificio scozzese Brewdog è sicuramente quella più ingegnosa e brillante. Uno dei copy recita “Prima la Russia, poi il Qatar. Non vediamo l’ora della Corea del Nord”. Un messaggio forte decisamente esplicito ribadito anche dal CEO dell’azienda che ha commentato sui suoi social con altrettanto vigore: “BrewDog è orgogliosa di essere l’anti-sponsor della fott**a Coppa del Mondo. Sì, avete letto bene: questa non è la Coppa del Mondo, bensì la fott**a Coppa del Mondo. Il calcio è stato trascinato nel fango, prima ancora che si inizi a giocare. Siamo onesti: il Qatar se lo è aggiudicato (il mondiale) attraverso la corruzione. Su scala industriale”.

I copy della campagna adv di Brewdog sono diversi tra loro e ognuno è un atto di protesta contro il Qatar e la Fifa. Non solo sono un chiaro messaggio di boicottaggio del torneo mondiale, ma promuovono anche una birra Brewdog chiamata “Lost Lager”. I profitti provenienti dalla vendita di questa birra nel periodo del Mondiale andranno a finanziare programmi di sostegno ai diritti umani.

Hummel

Il marchio sportivo tedesco Hummel ha scelto di essere “presente” a Qatar 2022 fornendo le maglie alla nazionale della Danimarca impegnata nella competizione. Ma Hummel ha preso una decisione coraggiosa: realizzare i kit di gara a tinta unita (rosso-bianco-nero) dove i loghi sia del brand che della Nazionale danese non sono visibili.

Hummel, in accordo con la Federcalcio danese, ha optato per una mossa storica nella storia dei Mondiali e anche controproducente in termini di marketing, ovvero quella della “non visibilità” in un contesto che offre una visibilità mondiale. “Questa maglia porta con sé un messaggio. Non vogliamo essere visibili durante un torneo che ha causato la morte di migliaia di persone. Supportiamo sempre la squadra danese, ma non è lo stesso che supportare il Qatar come nazione ospitante”, ha affermato la dirigenza di Hummel in un tweet.  Sulla maglia danese di allenamento compariva inoltre un messaggio che recitava “Human rights for all”. A pochi giorni dall’apertura del Mondiale è arrivata la Fifa ha deciso di vietarne l’utilizzo.

Virgin Atlantic

La Nazionale dell’Inghilterra ha deciso di volare al Mondiale qatariota a bordo di un aereo della flotta Virgin Atlantic denominato “Rain Bow”. Il jet, registrato come G-VPRD, è decorato anche con l’icona LGBTQ+ di Virgin Atlantic, Oscar, che indossa scarpe da ginnastica a strisce arcobaleno e si trascina dietro l’Union Jack.

Questa mossa strategica è stata decisa nel momento in cui la compagnia aerea, per ragioni di sicurezza, ha bloccato la sua politica sulle uniformi neutrali dell’equipaggio per il volo che ha portato la nazionale inglese in Qatar. La Virgin Atlantic ha dichiarato che questa decisione è arrivata dopo “aver considerato le leggi e gli atteggiamenti – del Qatar – nei confronti della comunità LGBTQ + e le espressioni di identità”.

Naranja X

Per protestare contro le leggi qatariote anti LGBTQ+, la società argentina di fintech Naranja X ha escogitato un modo per ottenere “abbracci sicuri” in Qatar. Con il servizio “Safe Hug” la società argentina fornirà assistenza legale, avvocati compresi, in caso di cause legali e la copertura di eventuali multe che potrebbero derivare per coloro che – presenti sugli spalti degli stadi di Qatar 2022 – saranno sopraffatti dalla passione per il calcio e dai festeggiamenti.