È un Mario Draghi arrabbiato quello che ha strigliato i partiti a seguito dei quattro no incassati su quattro emendamenti del Milleproroghe. Lo strappo è avvenuto giovedì sera e il presidente del Consiglio si è detto irritato dai presenti per poi lanciare una sorta di avvertimento: “Il governo è nato per fare le cose, è stato voluto dal presidente Mattarella con questo obiettivo”.
In altri termini: siamo qui per fare le cose o non si va avanti, il senso del ragionamento. E quindi i decreti licenziati dal Consiglio dei ministri non possono poi vivere di distinguo e affossamenti quando approdano in Parlamento”.