PUNTI DI VISTA 01
Sul rilancio del resto è concentrata tutta la politica nazionale. Ma la ripartenza non deve essere rappresentata come un incremento delle spese correnti, come ha chiosato Gentiloni dall’Ue. Bensì deve concentrarsi sulle riforme per colmare il gap che ci separa dagli altri colleghi delle cancellerie europee. In questo senso si pone ottimamente Matteo Salvini che ha presentato, insieme ai Radicali, una proposta di Referendum alla Cassazione per la riforma della giustizia. In particolare la responsabilità civile e la velocizzazione dei processi non sono temi ancora rimandabili, a fronte di una durata media di una causa civile di 7 anni in Italia e a fronte del 122esimo posto su 190 paesi in merito alla velocità e costi delle controversie legali. Al leader della Lega si accoda Letta, secondo cui la convergenza sulle riforme è prioritaria.
Convergenza che si era notata anche nei giorni scorsi, quando il Carroccio aveva aperto per la prima volta a un rinnovo del blocco licenziamenti, il quale terminerà il 30 giugno. Landini in tal senso ha rinnovato le minacce di sciopero generale se non verrà prolungato il blocco. Ma c’è da dire che questa misura è un unicum nel panorama internazionale, e non sarà sostenibile all’infinito. A margine della questione riforme il vice di Italia Viva, Ettore Rosato, ha invece sottolineato che bisognerebbe intervenire sulle riforme costituzionali, cancellando il bicameralismo paritario.
Nella settimana vale la pena ricordare le parole di Padoan, ora a capo di Unicredit grazie alla sua esperienza da ministro dell’Economia, il quale ha ringraziato Draghi per aver deciso diverse nomine in questi giorni in base al curriculum e non tanto su indicazioni politiche: bene ha fatto Capezzone allora a sottolineare l’ipocrisia di queste parole…
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