Negli ultimi mesi si parla tanto di metaverso, ma di cosa si tratta esattamente? Un italiano su tre non ne ha idea mentre il 41% ne ha soltanto sentito parlare. E’ quanto emerge da una ricerca realizzata da Sensemakers, società di consulenza specializzata nell’analisi dei media e dei comportamenti digitali.
Cos’è il metaverso?
Dai dati racconti dall’indagine emerge che 25% degli italiani sa cosa sia il metaverso, percentuale che arriva al 30% tra gli uomini e scende al 21% tra le donne; sale fino al 37% per i giovani della fascia d’età 18-24 e al 33% per quella 25-34 anni per poi scendere progressivamente sino ad arrivare al 17% per i 55-64enni al 13% per gli over 65.
Altro fattore determinante nella conoscenza del metaverso è il grado di istruzione: il 30% di chi possiede un titolo di studio elevato si confronta infatti con il 19% di chi ha una scolarizzazione di base.
La nota interessata riguarda il fatto che che il 51% degli intervistati pensa che il metaverso non sia solamente un ambiente completamente virtuale e digitalizzato ma una realtà parallela in grado di incidere sulla vita reale e in cui poter potenzialmente svolgere le stesse attività della quotidianità.
Quali opportunità dal metaverso
Il 62% degli Italiani dichiara il proprio interesse per il metaverso ma anche qui ci sono differenze per genere e fascia d’età. La percentuale sale al 70% per gli uomini, all’80% sui giovani nella fascia d’età 18-24 anni, ma scende al 55% per le donne. Le maggiori opportunità vengono identificate nella possibilità di realizzare esperienze superando i limiti fisici spazio-temporali della vita reale (socializzazioni a distanza, Always on).
La stragrande maggioranza degli intervistati, pari all’80%, ritiene però che anche i principali rischi siano da individuarsi proprio nella possibile “fuga dalla realtà”, immaginando il metaverso come “rifugio virtuale” e possibile “sottrattore” di tempo e di attenzioni della vita quotidiana.
Investire nel metaverso
Il 56% degli italiani è convinto che le aziende facciano bene ad investire sul metaverso (il 22% perché nel metaverso si potranno fare cose impossibili nella vita reale e il 34% perché il metaverso ci semplificherà il lavoro e le relazioni).
Il 44% degli intervistati ritiene che le aziende farebbero invece meglio ad investire su cose reali per risolvere problemi veri e tale posizione è espressa dalla maggioranza (51%) delle donne.
Secondo gli italiani con una percentuale del 49% saranno i social network ad avere maggiore successo nel metaverso seguiti dai produttori di device tecnologici (42%) e dalle società di giochi online (41%) mentre risultano più staccate le società che offrono contenuti audiovisivi e quelle che offrono servizi di e-commerce.
Per quanto riguarda le età, i giovani ritengono che saranno i Social ad avvantaggiarsi maggiormente mentre per i più anziani i successi più significativi nel metaverso saranno riscossi dai produttori di device tecnologici.
Le conseguenze negative sulla società
A livello sociale il metaverso potrebbe aumentare ulteriormente il potere delle società tecnologiche rispetto alle istituzioni della vita reale. Ne è convinto il 43% degli intervistati mentre secondo il 30% di essi il metaverso amplificherà le diseguaglianze economiche e sociali.
Anche in virtù di tali pericoli solo il 14% immagina che il metaverso possa essere un mondo completamente libero senza regole né codici di comportamento con gli unici limiti rappresentati dalla tecnologia. Il 35% ritiene invece che regole e codici di comportamento dovranno essere fissati dalle stesse istituzioni pubbliche della vita reale, il 28% dalle comunità degli utenti e il 23% dalle piattaforme tecnologiche che creeranno gli ambienti virtuali.