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Google rischia di perdere la sfida dell’AI

Tutto il mondo hi-tech corre a ritmi supersonici per rimanere aggiornato in merito all’intelligenza artificiale e ai suoi infiniti utilizzi. Ora anche Google si è reso conto che se non farà altrettanto, rischia di rimanere fuori dai giochi. Il primo nemico da combatter è il suo principale competitor: Bing.

Google-Samsung, divorzio in vista?

La concorrenza corre verso l’intelligenza artificiale e anche Google corre ai ripari. Infatti il colosso tech sta lavorando all’implementazione del proprio motore di ricerca con nuovi servizi di intelligenza artificiale. Il motivo di questo cambio di rotta non è solo per stare al passo con i competitor ma anche per non perdere clienti importanti, come accaduto con Samsung.

La multinazionale tecnologica sudcoreana infatti starebbe pensando di abbandonare Google per iniziare a utilizzare a Bing. Bing infatti è il motore di ricerca di Microsoft predefinito per i suoi dispositivi, dai personal computer agli smartphone e tablet. La perdita di Samsung, uno dei principali partner, graverebbe su Google per svariati miliardi di dollari. Per il momento l’azienda di Menlo Park sta trattando con Samsung per il rinnovo della loro partnership che dura almeno da dodici anni. Ma il futuro rimane molto incerto.

A che punto è lo sviluppo di Bard

La risposta di Google a Microsoft e Bing ad oggi rimane ancora un pò confusa. Menlo Park ha confermato che lo sviluppo di Bard, il proprio sistema di intelligenza artificiale, è a buon punto. Finora però non ha ricevuto una grande accoglienza e gli sviluppi futuri lasciano più dubbi che certezze. I primi test di Bard sono avvenuti lo scorso febbraio, ma già il mese dopo si vociferava che Samsung stesse pensando di migrare da Google a Bing proprio perchè non convinti del progetto.

Crisi per Google: segnerà il ritorno di Bing?

La sola possibilità di un cambiamento così radicale per Samsung ha messo in allarme tutto il quartier generale di Google. Per questo Google ha iniziato a spingere l’acceleratore intensificando i lavori per Magi, un progetto meno ambizioso di Bard, ma realizzabile con tempistiche più brevi. L’obiettivo è quello di aggiungere al motore Google alcune funzionalità basate sui sistemi di intelligenza artificiale, in attesa che il più impegnativo sviluppo di Bard rivoluzioni il browser.

Al lavoro su Magi c’è un team di almeno 160 persone a tempo pieno. Questa AI dovrebbe offrire consigli e spunti mentre si fanno le ricerche online, con interazioni in “linguaggio naturale”, simulando una normale conversazione con un’altra persona. Ci sarebbero anche funzionalità per scrivere automaticamente linee di codice per la programmazione o per estrarre dati, servizi che ChatGPT offre ormai da tempo e che iniziano a essere disponibili anche su Bing.

Fino a pochi mesi fa, Bing non costituiva una particolare minaccia per Google. Inutile dire che l’annuncio di Microsoft che ha deciso di integrare Bing con ChatGPT è stato un vero fulmine a ciel sereno. Inoltre il cospicuo investimento in OpenAI, da parte di Microsoft, ha “aggravato” ancor di più la posizione di Google che rischia così di rimanere fuori dai giochi dato che ha sottovalutato il fenomeno AI. O semplicemente l’azienda californiana è stata fin troppo cauta nel voler inserire servizi di AI nel proprio browser quando invece altri non si sono fatti molti scrupoli al riguardo.