L’industria dell’informazione è a un bivio. Non è uno scenario così positivo quello tracciato dal Digital News Report 2022 del Reuters Institute for the Study of Journalism, l’analisi annuale condotta sulle piattaforme giornalistiche e sul consumo di informazione effettuata su oltre 93.000 utenti in 46 Paesi.
Rispetto ai dati del report precedente, ora salta subito in evidenza il passo indietro che sta coinvolgendo l’intera industria dell’informazione. Il consumo di media tradizionali è in netto calo e non viene compensato dall’online e dai social. Inoltre lo studio segnala una diminuzione anche dell’attenzione e della fiducia dei lettori. Il 38% delle persone evita in parte o del tutto le notizie, constatando un evidente calo di interesse e fiducia nella stragrande maggioranza dei Paesi inseriti nel sondaggio come Argentina, Brasile, Spagna e Regno Unito. Altre nazioni come quelle dell’Europa centro-occidentale sono invece in controtendenza o comunque qui il calo si avverte di meno. La Finlandia rimane il Paese con i livelli di fiducia complessivi più alti (69%), mentre gli Stati Uniti hanno il punteggio più basso (26%) insieme alla Slovacchia.
Ci sono ovviamente alcune eccezioni: alcuni gruppi media forti e consolidati vedono crescere ancora gli abbonamenti e i ricavi pubblicitari spinti dalla volontà degli investitori di veder associato il brand a contenuti credibili.
L’informazione in Italia
Per quanto riguarda il livello di fiducia, anche in Italia si registra un calo: dal 40% rilevato nel report 2021 (quando si era registrato un +11% sul 2020) si passa al 35% di quest’anno. Le testate giornalistiche italiane considerate più affidabili sono: Ansa, Sole 24 Ore, SkyTG24, Corriere della Sera e Tg La7, mentre il sito di informazione più consultato è Fanpage. Tra le testate offline i telegiornali della Rai la fanno ancora da padrone, seguiti dai TG Mediaset e da TGCom24.
Il panorama dell’informazione in Italia sta cambiando, anche se a velocità ridotta rispetto ad altri Paesi. Il Digital News Report di Reuters evidenzia come la televisione non sia più il mezzo di informazione preferito dagli italiani. Il suo dominio è stato messo in discussione dal web a cui si può accedere attraverso diversi dispositivi, dai computer ai tablet fino agli smartphone. Gli italiani, come anche il resto degli intervistati, risultano ancora riluttanti nel pagamento per accedere alle news online, ma l’aspetto veramente interessante è che le piattaforme social sono molto utilizzate per venire a conoscenza di fatti e notizie. In Italia il social network più usato è Facebook: il 45% dei consumatori di informazione si affida alla piattaforma di Zuckerberg.
In generale, comunque, rispetto agli anni precedenti, si leggono meno news, anche se online. È però in crescita il mercato dei podcast: il 29% degli italiani intervistati ha dichiarato d’aver ascoltato almeno un podcast nell’ultimo mese. Nonostante l’apertura verso nuove modalità di fruizione di notizie, il contenuto testuale rimane quello preferito dagli utenti.