Incrementare la Brand reputation e comunicare la vision per le aziende è diventata una necessità che non può essere rimandata o demandata a persone non specialiste nel settore. Spesso una comunicazione corretta e incisiva porta a successi commerciali di grande rilievo, ben più di una sponsorizzazione social gestita male. Anche se, come appare evidente, la sinergia tra i diversi strumenti porta a risultati migliori.
Ma cos’è la Brand Reputation
Può essere riassunta nel risultato dell’insieme di percezioni, valutazioni e aspettative che i diversi stakeholder hanno nei confronti di un brand o azienda. Tra gli elementi in gioco i fattori come la storia, la comunicazione e le condotte aziendali assunte nel corso del tempo.
Bisogna distinguere però la brand image e la brand reputation: la prima viene sviluppata e costruita dall’azienda in maniera strategica. In determinati casi può non corrispondere alla percezione che i consumatori hanno della marca o alla reale identità. Diversa è la brand reputation, la quale presuppone e dipende da azioni concrete che possono essere rendicontate attraverso appositi documenti scientifici (es. environmental report, sustainability report, CRS report) e della Seo, come analizza bene il sito di Adnkronos nel seguente LINK.
La pandemia ha stravolto anche questo settore. Come confermato peraltro anche in altri ambiti, come avevamo analizzato QUI.
Da diversi indicatori, è stato possibile rilevare che la metà dei clienti delusi rivede velocemente le scelte d’acquisto. Ad esempio, come sottolinea RepTrak Company, società attiva a livello mondiale nella misurazione e advisory sulla reputazione aziendale, emerge come il 63% dei consumatori preferisca acquistare da aziende con un’eccellente reputazione.
Inoltre il 47% dei clienti delusi cambia molto più repentinamente del passato le proprie scelte d’acquisto. E sulla brand reputation puntano un po’ tutti, con le aziende che richiedono sempre più spesso questo genere di servizi. Dal 2020 infatti le realtà con una reputazione eccellente sono aumentate dall’8 al 17%, mentre la reputazione vista dai dipendenti è passata dal 77,7 del 2019 all’80,8 nel 2020.