Riciclare è la parola d’ordine per molti italiani che, in questi giorni, sono alle prese con i regali di Natale non graditi. Secondo una ricerca realizzata da Coldiretti/Ixe, quasi un italiano su quattro si disfa dei doni indesiderati. Una buona percentuale, circa il 30 per cento, li riporta nel punto vendita in cui sono stati acquistati per effettuare un cambio o richiedere un buono mentre il 29 per cento degli italiani li rivende su Internet.
Quest’ultima pratica, oltre a permetterci di monetizzare, è anche sostenibile per l’ambiente in quanto impedisce che oggetti da noi ritenuti inutili finiscano in discarica.
Restituire gli articoli comprati online
Ma cosa accade quando restituiamo articoli, abbigliamento e accessori acquistati online tramite specifiche piattaforme? Contrariamente a quanto potremmo pensare, la maggior parte di essi non viene rimessa in vendita sugli stessi canali da cui è stata comprata e in alcuni casi non viene rivenduta affatto.
Questo perché per i prodotti più economici il costo di elaborazione e restituzione sarebbe superiore al valore del prodotto. I brand che vendono articoli costosi o di lusso, invece, preferiscono distruggere un prodotto piuttosto che immetterlo sul mercato difettoso o a prezzo scontato. Ciò comporta che la maggior parte dei prodotti acquistati online e poi restituiti finisca in discarica. Soltanto una piccola parte viene rivenduta a prezzo ribassato.
Nuova vita agli oggetti indesiderati
L’alternativa sostenibile al reso c’è e anche in questo caso è rivedere direttamente gli articoli tramite specifiche app o piattaforme online, oppure nei mercatini dell’usato. In questo modo, si dà una nuova vita a prodotti non desiderati, a capi d’abbigliamento troppo grandi o troppo piccoli, ad oggetti tecnologici che ormai non ci servono più.