La settimana politica è stata segnata, come prevedibile, dalla bella vittoria della nazionale negli Europei di calcio. L’evento sportivo a volte diventa fatto politico quando ha una rilevanza e quando incide sulle istituzioni. Istituzioni che hanno voluto degnamente celebrare gli Azzurri al loro ritorno a Roma. “Negli Europei avete reso onore allo sport per diversi motivi, avete vinto esprimendo un magnifico gioco che ha fatto divertire tutti”, ha esordito Sergio Mattarella al Quirinale. “Avete reso onore allo sport, avete manifestato il legame comune che vi ha unito e l’armonia di squadra e questo è di straordinario valore”.
Ugualmente orgoglioso il Premier Mario Draghi il quale, accogliendo la squadra a Palazzo Chigi, ha dichiarato che “lo sport segna in maniera indelebile la storia delle nazioni. Oggi siete voi a essere entrati nella storia. Ci avete messo al centro dell’Europa”. E ha concluso: “Ci avete fatto emozionare, commuovere, gioire, abbracciare. Io sono sempre stato orgoglioso di essere italiano. Quello di cui ci avete reso orgogliosi è di essere uniti in queste celebrazioni in nome dell’Italia”. In chiusura le parole di Gabriele Gravina, presidente della Figc: “È la squadra di tutti perché è animata da sentimenti veri che comunicano al paese il senso di coesione e unità, dopo un lungo periodo di sofferenza a cui la pandemia ci ha costretto”. A margine è da ricordare la polemica con Matteo Piantedosi, Prefetto di Roma, il quale ha affermato di non aver autorizzato il giro in bus scoperto dei giocatori.