La notizia della settimana è il dibattito che si è acceso intorno al ddl Zan. Se infatti nei giorni scorsi si registrava un certo clima di dialogo tra le forze politiche sul tema per un’approvazione con qualche modifica, la situazione si è rapidamente degradata all’inizio di questa settimana. Chiedevano un rinvio a fine mese leghisti e forzisti nel tentativo di lavorare ancora ad un punto di accordo, ma la proposta è stata respinta da Pd, M5s e Leu. Sarà dunque battaglia: si va infatti verso un voto al buio il 13 luglio, come deciso dai capigruppo, con il centrodestra che promette di bloccare il provvedimento presentato a ottobre dello scorso anno.
Ma il quadro si presenta molto più frammentario. Italia Viva si è infatti detta disponibile al dialogo per delle correzioni, infrangendo il sogno della sinistra di un’approvazione in blocco del testo. Cosa è accaduto? Il presidente della Commissione Giustizia, il leghista Andrea Ostellari, ha presentato alla riunione di maggioranza un testo di mediazione che teneva conto delle proposte fatte da Iv nei giorni scorsi, a cominciare dall’eliminazione del termine ‘identità di genere’. Una mossa apprezzata dal capogruppo di Iv, Davide Faraone, che ha cercato di convincere Pd, M5s e Leu a dire sì ad una mediazione, senza risultati. “La Lega lavora giorno e notte per dare risposte agli italiani su taglio delle tasse e creazione di lavoro, altri da mesi si occupano solo di ius soli e ddl Zan. Ognuno ha le sue priorità”, ha chiosato Salvini.