Le nostre case? Sempre più tecnologiche. Dalla gestione a distanza delle apparecchiature domestiche, fino al controllo da remoto della sicurezza, le nostre abitazioni si stanno trasformando in smart building su misura per le esigenze di chi vi abita. Con vantaggi enormi in termini di risparmio energetico e di tempo. Ma non manca qualche raccomandazione.
A darci una visione d’insieme del settore ci ha pensato un report molto accurato consultabile a questo LINK di Growth from Knowledge, società di consulenze per ricerche di mercato. Per farla breve, il Covid nel 2020 ha accelerato in modo decisivo questa tendenza: +24% di vendite, per un importo pari a 28 miliardi di dollari nei sette principali mercati Ue.
Sei una persona che cerca i dettagli?
Vediamo allora qualche dato in più. In Italia il 52% degli intervistati è convinto che nel futuro la domotica sarà fondamentale per le sue interazioni con le apparecchiature. Percentuale che sale all’88% quando bisogna ammettere che la pandemia lo ha riavvicinato all’interesse per la tecnologia.
Nel mercato delle smart building si registrano l’aumento maggiore le vendite (+71,5%) nelle apparecchiature di cucina automatica, quindi i sensori a comando vocale connessi con altri dispositivi (+61%), seguiti a ruota dai piccoli elettrodomestici smart e per il benessere (+43%) come gli smartwatch sportivi e tracker. Oltre a tutti gli strumenti a margine dell’incremento della didattica a distanza (NE ABBIAMO PARLATO QUI ).
Non mancano delle raccomandazioni da parte degli esperti. Ad esempio affidarsi a professionisti per le installazioni più delicate, come quelle della videosorveglianza e controllo perimetrale. Ma anche di carattere pedagogico-culturale: oltre la metà dei ragazzi tra i 15 e i 25 anni oggi non sanno orientarsi né capire i rapporti di scala in una carta geografica. O riuscire in una ricerca e analizzare le fonti a disposizione. A cosa serve indagare quando basta chiedere “Hey Google…”?